Musica

“Mariposa”: un manifesto delle donne

"Nel profondo sono libera orgogliosa e canto”

L’8 Marzo è la giornata internazionale della donna e noi vogliamo celebrarla attraverso le parole di “Mariposa” l’ultima canzone di Fiorella Mannoia.

Quest’ultima, artista celebre del panorama musicale italiano sin dagli anni Settanta, ha fatto ritorno per la sesta volta sul palco dell’Ariston partecipando alla 74esima edizione del Festival di Sanremo. La canzone che le ha fatto conquistare la 15esima posizione nella classifica finale, ma soprattutto il premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo, ha come titolo “Mariposa” ed è stata realizzata con la collaborazione di Cheope e di Carlo Di Francesco.

Il termine spagnolo “Mariposa” significa “farfalla” ma va interpretato in maniera più ampia e ricollegato alla figura della donna. I versi sono, infatti, incentrati sul mondo femminile e la canzone viene considerata, dunque, un vero e proprio “manifesto”, come lo ha definito la cantante stessa, dei diritti delle donne.

Esprime l’orgoglio di “rappresentare l’altra metà del cielo”.

La Mannoia si rende protagonista della canzone grazie alla ripetizione anaforica del verbo “Sono” all’inizio della maggior parte di versi. La centralità della cantante, però, non va interpretata nella sua singolarità: è il canto orgoglioso di una donna libera che si fa portavoce di tutto il mondo femminile. Si incarna, ad esempio, nella “strega in cima al rogo” e nella donna “nascosta dietro a un velo”, assumendo, coraggiosamente, il compito di cantare una verità universale che si presenta, da sempre, sotto svariati aspetti in un mondo in cui non tutte le donne hanno la libertà di mostrare se stesse e di poter rivendicare i propri diritti. Tutto ciò viene enfatizzato, assumendo ancora più forza, dall’atteggiamento audace e provocatorio che ha mostrato la cantante nelle varie performances al Festival della Canzone Italiana e dagli outfit indossati; nella prima serata, ad esempio, la scelta iconica della cantante è stata quella di indossare un vestito bianco da sposa e cantare sul palco dell’Ariston a piedi scalzi.

“Mariposa” deve far riflettere, deve essere il motore di un cambiamento concreto che possa portare davvero all’uguaglianza di genere. A tal proposito, è doveroso porre l’attenzione anche sulla fondazione “Una Nessuna Centomila” dedicata alla prevenzione ed al contrasto della violenza sulle donne. Tale fondazione, infatti, viene citata anche all’interno del testo poiché vede come presidente onorario Fiorella Mannoia stessa, la quale non si limita, dunque, a cantare ma intende contribuire concretamente aiutando le donne nelle loro battaglie.

“(Sono) un grido nel silenzio che si perde nell’universo”

Viviamo in una realtà in cui spesso la richiesta di aiuto di una donna si disperde nel mare magnum di indifferenza che aleggia nel mondo, un mondo in cui vige la regola del più forte, un mondo in cui “il più forte” non è mai la donna. Un mondo di contraddizioni, in cui alcune donne sono costrette a portare il velo e altre a rinunciare di indossarlo per poter studiare. È grazie, però, a persone come Fiorella Mannoia che possiamo affermare anche di vivere in un mondo in cui la speranza di molti è quella di vedere ogni donna poter dire: “nel profondo sono libera orgogliosa e canto”.

Auguri a tutte le donne!

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