Musica

“Non lasciare che sia…”

… un errore da ubriachi a compromettere una storia d’amore o la tua vita

“Una canzone d’amore buttata via” è il titolo del nuovo singolo di Vasco Rossi, uscito il 1 gennaio 2021. Il videoclip è ambientato a Bologna, nella piazza Maggiore notturna e deserta.

Non è una semplice canzone ma il riflesso vero e proprio dell’anima del cantante di fronte alla situazione che sta vivendo.

Il testo ha una doppia interpretazione:

la prima, più evidente, è quella amorosa: un uomo che ha tradito la propria compagna e ora ha paura che la sua storia d’amore finisca. Prega la sua amata di andare oltre gli errori, le sue scuse inutili, la sua notte ubriaca, di non lasciarlo andare. Vi è un parallelismo con la canzone “Senza parole” dove la bugia è proprio l’amore che viene paragonato ad un’incurabile malattia, facendo capire il suo immenso sentimento per la donna.

Ancora una volta il cantautore scrive e canta l’amore con la delicatezza di chi aspetta e con la consapevolezza del vissuto.

Il pezzo è una preghiera, un’invocazione a non perdersi, a non rinunciare all’altro, senza la quale non ha senso nulla. Una bugia, una notte non può cancellare tutto e chi canta ha la speranza di potersi fidare, di aprire il proprio cuore a chi ha accanto e ricominciare insieme.

la seconda, invece, è strettamente legata al periodo difficile che stiamo vivendo: la pandemia di Covid-19. Come questa situazione abbia preso alla sprovvista tutti noi è sottolineato all’inizio di ogni strofa con il verso “Sembra strano”.

Una lotta per la sopravvivenza nostra e delle persone che amiamo “sono ancora qui a difendermi e non è mica facile”, “che io non possa più proteggerti e non è mica facile”.

È evidente l’animo rassegnato del cantante riguardo le regole anti-contagio “hai ragione pure te, le mie scuse sono inutili ma non posso stare senza dirtele”.

“Non lasciare che sia una stupida storia, una notte ubriaca” fa riferimento alle numerose vite stroncate dal virus anche a causa di tutti coloro che hanno preferito “ubriacarsi” e organizzare feste piuttosto che rispettare le norme. Delle storie interrotte bruscamente riguardanti persone che avevano ancora molto affetto da donare e che sono state costrette ad andarsene pur amando la vita.

Questo appello a non buttare la vita inutilmente soltanto per un po’ di divertimento è reso ancora più evidente e drammatico con un’anafora: la ripetizione dei versi “non lasciarmi andar via, non lasciare che sia”.

Da entrambe le interpretazioni emerge la sensibilità di Vasco che, nonostante tutto, vuole difendere e proteggere questo amore che ricopre un ruolo molto importante nella sua vita e senza il quale si sente vuoto, “ma non posso vivere senza di te”, “ma non è possibile senza di te”.

È consapevole di aver sbagliato ma prega la sua amata di perdonarlo, “non lasciarmi andare via”.

Sentimento e disperazione, paura di perdere colei che ama e allo stesso tempo dolore per aver ferito i suoi sentimenti. Una preghiera, una richiesta di perdono e di rinascita.

Queste parole ci fanno anche riflettere su ciò che ancora oggi, dopo un anno, continuiamo a vivere vale a dire il Covid-19. Il brano è anche un’ode alla vita, alla vitalità e alla libertà che è stata messa a dura prova in questi mesi.

Alessandra Santoro

Ciao a tutti. Mi chiamo Alessandra, ho sedici anni, vivo a S. Teresa di Riva e frequento il liceo classico Caminiti-Trimarchi. Sono una ragazza solare ma a volte anche un po' testarda. Mi piace ascoltare la musica, ballare, visitare nuovi luoghi e stare in compagnia delle persone a cui voglio bene. Vi parlerò di musica perché ascoltandola mi rilasso e riesco ad evadere dalla quotidianità. Mi porta via come fa il mare e credo che senza la musica la vita sarebbe vuota. Vi racconterò anche della nostra Sicilia (Cu resta arrinesci) perché amo la mia terra, i suoi colori, sapori e le sue tradizioni

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