Musica

Che sia benedetta

La vita: una piccola parentesi infinita

“Che sia benedetta” è questo il titolo della canzone con cui Fiorella Mannoia ha debuttato alla sessantasettesima edizione del festival di Sanremo, nel 2017, classificandosi al secondo posto.

Credo che questo brano esprimi al meglio ciò che tutti noi chiamiamo vita, una piccola parentesi infinita.

Le parole della canzone rappresentano e costituiscono, a tutti gli effetti, un inno alla vita.

In questa canzone Fiorella Mannoia invita a benedire la vita, a “tenersela stretta”.

Come dice Vasco Rossi, la vita è “un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia.”
Il testo esorta ad apprezzare la vita, in tutte le sue forme, in quanto essa è un dono prezioso che troppo spesso viene sprecato e poco considerato, al quale non è attribuito quasi mai il giusto peso.

Nella quotidianità bisognerebbe soffermarsi e riflettere su quanto siamo fortunati poiché il regalo più bello che abbiamo è proprio la vita.

Ascoltando questa canzone è come se ognuno di noi si rispecchiasse nel testo che ci invita a ripercorrere tutto ciò che ci accade dal momento in cui nasciamo.
In questo viaggio che a volte può essere tortuoso, tutti prima o poi inciampiamo, attraversiamo momenti tristi o dobbiamo affrontare delle difficoltà che a volte la vita ci pone davanti per renderci più forti; spesso ci ritroviamo ad affrontare un sentiero impervio, una salita improvvisa ed è facile condannare la vita per ogni ritardo a cui non sappiamo dare una spiegazione.

Non mancano occasioni nelle quali la malediciamo, ci sembra che non abbia senso, altre volte, invece, ci aggrappiamo a lei e alla sua bellezza e lottiamo affinché il destino non ce la strappi via.
Non bisogna rassegnarsi o credere di aver già capito come andrà perché, nel bene o nel male, la vita ci riserva sempre sorprese inaspettate che da un momento all’altro possono ribaltare e cambiare i nostri piani.
Tendiamo, infatti, ad organizzare ogni momento nei minimi dettagli affinché vada tutto nel migliore dei modi, come abbiamo sperato ma non è sempre così, dato che improvvisamente tutto può succedere.

Un’altra riflessione che questa canzone ci offre è il sapersi rialzare dopo ogni sconfitta: “Per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta”, cioè siamo noi ad avere sempre fretta e a non goderci ogni suo momento.
Noi ragazzi, in particolare, dovremmo imparare a godere di ogni attimo, dei giorni a scuola, dei momenti trascorsi con gli amici, con la famiglia e per questo “dovremmo imparare a tenercela stretta”, cioè a rispettarla e viverla fino in fondo.

“Che sia benedetta” è dedicata anche a tutti coloro che si sono rialzati da ogni caduta, ricominciando il proprio viaggio, a quelle persone che si trovano ogni giorno chiusi in una stanza d’ospedale come chi combatte contro una malattia. A tal proposito, al giorno d’oggi non possiamo non pensare ai malati di Covid che da soli “abbracciati al silenzio” cercano di sconfiggere questo virus, lontano dalle persone a loro care.

Questa canzone è rivolta a tutti quelli che combattono ogni giorno per ricostruire e difendere quegli spazi di vita resi impraticabili dal dolore. Non è mai troppo tardi per ripartire da sé stessi, per donarsi.

La vita appartiene a chi lotta ogni giorno per meritarla.

Verso la fine del brano, si fa riferimento a tutta una serie di stili di vita particolari e più complessi, come “a chi trova se stesso nel proprio coraggio”, “a chi nasce ogni giorno e comincia il suo viaggio”, “a chi lotta da sempre e sopporta il dolore”, “a chi ha perso tutto e riparte da zero”, “a chi resta da solo abbracciato al silenzio” e “a chi dona l’amore che ha dentro”, sottolineando che alla fine non bisogna, nemmeno nella più nera delle situazioni, abbandonarsi alla disperazione, perché basta rispettare la vita ed essa ci ripaga, offrendoci le migliori soddisfazioni.

La canzone si conclude, infine, con un riferimento religioso “e se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona, che sia fatta adesso la sua volontà”. Così come recita il Padre nostro, la preghiera di tutti i popoli, “sono tanti i nomi che hai, ma uno solo, in fondo, tu sei, uno soltanto per tutti noi, ogni cosa conosci di noi, allontana, se puoi, tutti i guai, si compia in terra ciò che tu vuoi” ognuno di noi cercherà di affrontare, nel migliore dei modi, qualsiasi situazione, positiva o negativa che sia, che la vita e il futuro ci riserveranno.

Alessandra Santoro

Ciao a tutti. Mi chiamo Alessandra, ho sedici anni, vivo a S. Teresa di Riva e frequento il liceo classico Caminiti-Trimarchi. Sono una ragazza solare ma a volte anche un po' testarda. Mi piace ascoltare la musica, ballare, visitare nuovi luoghi e stare in compagnia delle persone a cui voglio bene. Vi parlerò di musica perché ascoltandola mi rilasso e riesco ad evadere dalla quotidianità. Mi porta via come fa il mare e credo che senza la musica la vita sarebbe vuota. Vi racconterò anche della nostra Sicilia (Cu resta arrinesci) perché amo la mia terra, i suoi colori, sapori e le sue tradizioni

Leggi anche

Check Also
Close
Back to top button