Arte

Un eroe senza nome

“Il popolo di Madrid, traviato, si è dato alla rivolta e all'omicidio. Il sangue francese è stato versato. Domanda vendetta. Tutti coloro che saranno arrestati armi in pugno dovranno essere passati per le armi”

Spesso si dice che un’immagine possa parlare molto più di mille parole. Questo è, senza dubbio, il caso de “il 3 maggio 1808” di Goya, meglio noto come la fucilazione. Il quadro, ubicato al museo del Prado, Madrid, è un olio su tela di dimensioni spropositate, di modo che l’osservatore si possa sentire proiettato all’interno del quadro.

Francisco Goya (1746-1828), è un pittore spagnolo, vissuto tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, periodo caratterizzato da grandi cambiamenti sotto ogni punto di vista, spesso rappresentati all’interno delle sue opere. Nel 1796 divenne ritrattista ufficiale del re, nonostante avesse realizzato alcune opere satiriche che schernivano le istituzioni spagnole, come la stessa tela “la famiglia di Carlo IV” in cui la famiglia reale viene rappresentata in tutti i suoi difetti. Nel 1792 fu colpito da una malattia che lo portò alla sordità. Questo evento segnò profondamente la vita dell’artista e, di conseguenza, anche la sua produzione artistica.

“il 3 maggio 1808” è stato realizzato nel 1814, e fa riferimento alle due giornate di rivolta, il 2 e 3 maggio 1808 che si verificarono dopo che Napoleone aveva occupato la Spagna e gli ultimi rappresentanti dei Borboni stavano tornando in Francia. Il popolo di Madrid si sentì in quell’occasione completamente abbandonato, dando inizio alle rivolte. Questo quadro è il secondo di una coppia realizzata per commemorare la vicenda, il primo con il nome di “ 2 maggio 1808”, raffigura la cavalleria francese contro i rivoltosi nella piazza Puerta del Sol a Madrid.

La fucilazione è un notturno, che rappresenta ciò che avvenne all’alba del 3 Maggio 1808 in Spagna quando i soldati francesi ricevettero l’ordine di radunare cittadini spagnoli da varie cittadine e fucilarli tutti.

La scena può essere divisa in due parti: da un lato il caos, i poveri cittadini spagnoli, alcuni in fila attendono la propria sorte, altri sono già morti, a terra, ammassati uno sopra l’altro; dall’altro lato, l’ordine, il rigore di questi soldati francesi che in fila, disposti a spina di pesce, imbracciano il fucile. Sembrano quasi dei soldatini di piombo, e non hanno un’ identità perché è come se fossero degli automi le cui azioni dipendono da chi ha più potere. Il protagonista è l’uomo che sta quasi per essere fucilato. Egli è messo in risalto dai suoi abiti, brillanti rispetto agli elementi circostanti che sono di colore molto scuro, è rappresentato come un martire, come se fosse il Cristo in croce, che attende il proprio destino.

Molti altri artisti avevano deciso di rappresentare personaggi noti che erano stati simbolo della lotta per la libertà, come Jacques Louis David ne “La morte di Marat” ma ancora nessuno, come Goya, era riuscito a rendere un uomo qualunque un eroe, un simbolo della voglia di essere liberi. Davanti all’uomo una lanterna illumina la scena.

A fare da sfondo al quadro Madrid, immersa nel buio. Nel quadro sono presenti alcuni elementi religiosi, come il frate in ginocchio accanto ai ribelli appena caduti, intento a pregare perché le loro anime siano accolte in cielo, così anche come la chiesa sullo sfondo, e la lanterna che potrebbe simboleggiare la presenza di Dio.

La drammaticità è accresciuta, ulteriormente, dalle pennellate veloci e non stese.

Francisco Goya non viene considerato appartenente a un’unica corrente artistica, proprio perché vive in un periodo di grandi sconvolgimenti. All’interno di questa opera, infatti, è possibile notare elementi romantici come il fatto stesso che viene rappresentata la lotta per la libertà ed elementi realistici dal momento che quello dipinto è un evento realmente accaduto.

Questo quadro di certo non è l’unico a mettere su tela un fatto di cronaca ma non è da tralasciare la maestria con cui Goya fu in grado di narrare attraverso una sola immagine tutto il dolore e la crudeltà di un evento simile.

Paola Nunzio

Sono Paola. Sono come il mare: quiete e tempesta. Amo la vita e i suoi colori. Mi occupo della sezione Sicilia perché amo la nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra storia, i nostri sapori. Adoro pensare che in questo blog siamo tutti come tessere di un puzzle: il più bello perché lo costruiremo insieme.
Back to top button