Libri

Coco Chanel: una donna del nostro tempo

Il libro che ha spazzato via anni di letteratura patriarcale

Nella terza giornata della XI edizione del “Taobuk”, abbiamo avuto l’onore di dialogare con Annarita Briganti autrice del libro “Coco Chanel: una donna del nostro tempo”, ed in seguito seguire l’incontro “Per essere insostituibili bisogna essere diversi’’, moderato dalla giornalista Lucia Garbesck.

Abbiamo rivolto all’autrice del libro due domande: la prima incentrata su come il mondo del XXI secolo possa trarre insegnamento da Coco Chanel e la seconda, invece, sulle metamorfosi, (filo rosso che attraversa questa edizione del festival) di Coco Chanel. La scrittrice ci ha fornito, così, un piccolo scorcio dell’immensa figura di Coco Chanel, dicendo che, innanzitutto, potrebbe essere definita la sopravvissuta per eccellenza, in quanto sopravvissuta a ben due guerre. Incarna, quindi, il simbolo perfetto della rinascita.

Coco Chanel non ha avuto solo una metamorfosi, bensì numerose. Nasce, innanzitutto, come Gabrielle, da una famiglia di umili origini per poi divenire Coco e diventare, tramite sempre un processo metamorfico, la grande donna che noi tutti conosciamo. Ha creato, in questo modo, il suo impero, dimostrando quanto sia importante avere il coraggio di cambiare.

L’incontro con Annarita Briganti ci ha permesso di vedere molto più da vicino una figura immortale che tutti, sebbene in maniera alquanto superficiale, conosciamo. Una donna forte, almeno apparentemente, che, però, nasconde in sé grandi crepe e debolezze, dovute probabilmente all’abbandono del padre. Un evento che si andrà a ripercuotere su qualsiasi suo rapporto con il sesso maschile.

Aveva bisogno d’amare, ma fuggiva dall’amore

Può essere sintetizzata, così, la sua situazione sentimentale, nonostante si dica, abbia amato un solo uomo, Boy, con il quale avrebbe avuto la più bella storia d’amore del 900, tanto da arrivare ad affermare che egli l’ha “educata alla felicità’’.

La sua vita, tuttavia, è sempre attraversata dalla solitudine, l’unica a non lasciarla mai. Coco Chanel era una donna che sebbene venisse abbandonata numerose volte, non abbandonava nessuno, mirava a sembrare meno buona di quanto effettivamente fosse. Ma non era solo questo: nella sua vita finanziò poeti, pittori, diventò, ed è considerata ancora oggi, una paladina dell’emancipazione femminile, moderna, libera e rivoluzionaria per la sua epoca.

L’autrice ha definito il suo libro: “un saggio biografico che però si può leggere come un romanzo”, quasi come se la magnificenza della vita di questa donna potesse romanzare la sua stessa storia, quasi da non sembrare vera. È il modo in cui la Briganti ha mostrato nuovi aspetti di Coco, per esempio quello di madre, “scoop’’ al quale l’autrice è giunta grazie ad un lavoro di indagine minuzioso.

Il dibattito poi si è andato a focalizzare su tematiche d’attualità come l’attuale disparità dei sessi per poi, fare un parallelismo con le influencer di oggi. Un paragone non molto efficace, poiché questa figura ha influenzato gli altri con una naturalezza a lei innata. La sua influenza è giunta sino a noi oggi, superando le barriere del tempo e consacrandola come la mitica Coco Chanel.

Cristina Di Maria

“I genitori ti insegnano ad amare, ridere e correre. Ma solo entrando in contatto con i libri, si scopre di avere le ali” (Helen Hayes). Vivo in un piccolo paesino in prossimità del mare in cui non c’è molto da fare. Cerco di impiegare il mio tempo libero ascoltando musica, andando in spiaggia, uscendo con gli amici ma soprattutto leggendo, poiché è un modo diverso per viaggiare, librare le proprie “ali” e volare via da qui.

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