Libri

La meraviglia di saper sognare

Dalle periferie di Nairobi all'Università di Pollenzo, la storia di un ragazzo che crede in un'Africa migliore

La calura delle giornate estive non ferma le iniziative culturali che si susseguono, frequentemente, nell’hinterland jonico. A Taormina, nei giardini del Palazzo della fondazione Mazzullo, luogo a cui siamo particolarmente legati per via della partecipazione al Taobuk (vi consigliamo di leggere i nostri articoli in merito, presenti nella sezione “Libri”), domenica 25 luglio si è tenuta la presentazione del libro “Tieni il tuo sogno seduto accanto a te”, il racconto della vera storia di Duncan Okech.

L’incontro, organizzato dal Comitato festività e tradizioni popolari Taorminesi con il patrocinio del Comune di Taormina, è stato moderato dal giornalista Emanuele Cammaroto e ha visto coinvolti alcuni membri dell’Orchestra mandolinistica gioviale taorminese, un soprano e la referente locale UNICEF Carmelita Maricchiolo che ha letto alcuni brani tratti dal libro. Erano, inoltre, presenti, oltre le autorità civili, Mimma Lovino dell’Ass. Fabbrica Utopie e Giuseppe Santoro dell’Ass. Slow Food.

Un libro, edito da Giunti e scritto a quattro mani da Duncan Okech e Maria Paola Colombo, che è un’autobiografia dello stesso Duncan, giovane keniota che, grazie a una borsa di studio e, soprattutto, alla sua tenacia si è recentemente laureato nel nostro Paese, presso la prestigiosa Università delle Scienze gastronomiche di Pollenzo. La storia di Duncan inizia nel 1993 quando nasce in un villaggio nel cuore della savana, non molto distante dalla capitale, Nairobi. Ha conosciuto i suoi genitori solo grazie ai racconti dei fratelli maggiori o degli abitanti del villaggio dal momento che insieme ai suoi tre fratelli è stato lasciato in balia del suo destino ancor prima che potesse averne memoria.

I primissimi anni, ricorda, li ha trascorsi vivendo in una casa dalla cui porta entrava il “profumo” del Natale degli altri, per loro era un giorno come tutti gli altri.

Un momento non proprio felice nella parentesi africana della vita di Duncan è sicuramente stato il periodo trascorso a Nairobi, in casa del fratello maggiore e della cognata; degli aguzzini. Lo sfruttavano e non perdevano occasione per dimostrare la loro crudeltà al punto che Duncan credeva che la morte sarebbe stata preferibile a una tale sofferenza.

È riuscito a scappare, a “liberarsi dai mostri” diventando uno dei tanti ragazzi di strada.

In strada si vive di espedienti ed è come se questa via ti “incentivasse a diventare una persona cattiva”. In una realtà così drammatica non è raro che le droghe siano viste come catalizzatori di una felicità difficilissima da carpire o, ancor meglio, introvabile.

Una serie di coincidenze favorevoli lo ha portato in Italia dove ha studiato, si è laureato, ha scritto il libro della sua storia e lavora per una cooperativa alimentare del Palermitano. Duncan ha il sogno di ritornare in Kenya e di fondare una realtà capace di togliere i ragazzi dalle strade per impiegarli in un’attività proficua, ha il desiderio di ricambiare l’enorme aiuto che gli è stato dato ed essere, così, un esempio per tutti i ragazzi che attualmente si trovano nelle stesse condizioni in cui egli si è trovato.

Rosario Patti

Sono Rosario e faccio tante cose. Adoro sognare, l'ironia, i libri, i pranzi di Natale ed essere autentico a 360°. Mi piace chiacchierare di Arte, di mete da esplorare e di musica. Amo la poesia e il dialogo con le persone che mi circondano.

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Un Commento

  1. Bellissimo articolo. Grazie Rosario , in poche parole hai saputo condensare la vita drammatica ma ,per fortuna , a lieto fine di Duncan.

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